Edizioni Artdigiland è lieta di annunciare l’uscita del libro Incontri che cambiano la vita. Il cinema di Adolfo Bartoli, artigiano della luce, a cura dello studioso e critico del cinema Gerry Guida, prefazione di Luciano Tovoli, presidente AIC - Autori Italiani della Cinematografia. Il volume, che prosegue l’ormai ultradecennale collana Artdigiland dedicata ai maestri della luce italiani e non solo, sarà disponibile sulle principali piattaforme on line e sul sito dell’editore a partire dal 5 dicembre; fino al 5 dicembre è attiva la prevendita sul nostro sito a prezzo di lancio.
La prima presentazione assoluta avverrà, in memoria di Adolfo Bartoli, il 10 dicembre 2024, alle ore 18.30, a Roma presso il Municipio Roma III - Piazza Sempione, 15 - Sala Consiliare. Con la famiglia, gli innumerevoli amici, curatore ed editore, saranno presenti importanti rappresentanti della cultura cinematografia italiana, tra registi, direttori della fotografia, operatori e produttori. Letture di Crizia Catavolo (nipote di Adolfo Bartoli).
Bartoli aveva definito se stesso “artigiano della luce” nel titolo di questo volume fortemente desiderato e portato a compimento con l’ultima delle moltissime testimonianze arrivata dall’Australia pochissimi giorni prima dell’improvvisa scomparsa. Se da un lato è doloroso che Adolfo non abbia potuto presentare con soddisfazione il proprio libro, dall’altro siamo felici di veder realizzato un progetto da lui tanto consapevolmente voluto e che arricchisce la storia di un cinema italiano meno conosciuto.
L’avventura professionale di Adolfo Bartoli, declinata in tutto il mondo, lo ha visto districarsi con disinvoltura e con lo stesso rigore sia nelle grandi che nelle piccole produzioni. Dopo aver mosso i primi passi come tecnico, consolida il suo apprendistato al servizio del talento di Pasqualino De Santis in film come Gruppo di famiglia in un interno di Luchino Visconti o Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, affinando le proprie qualità di operatore con l’autore della fotografia Cristiano Pogány. Con il regista e produttore Gianfranco Bernabei, quindi, solca i mari dell’Australia e della Polinesia dando vita a reportage documentaristici di raro fascino (Tutti in pista nel Sesto Continente, Il grande oceano di Capitan Cook), per passare definitivamente, con i produttori e registi Ovidio G. Assonitis e Charles Band, all’agognato status di autore della fotografia, dividendosi tra gli Stati Uniti e l’Est Europa, in film di genere (Il pozzo e il pendolo, Vampire Journals o le saghe dei Puppet Master e Trancers) che sapranno conquistare nel tempo nuove generazioni di spettatori. Sul finire degli anni ’90 firma la fotografia di The Second Jungle Book: Mowgli & Baloo, la più importante produzione internazionale, in termini di budget, a cui prende parte. Quella di Bartoli è stata una carriera atipica se confrontata con quelle dei suoi colleghi italiani: è fuori dai confini nazionali che il suo nome trova la definitiva consacrazione, seppure non manchino nel cinema italiano sue immagini raffinate come quelle de Il mercante di stoffe di Antonio Baiocco, titolo a cui era particolarmente legato (in copertina nel libro). Legatissimo all’AIC - Autori Italiani della Cinematografia, di cui era diventato vicepresidente, anche lontano dai set ha saputo mantenere intatta tutta la sua passione per il cinema: allestendo la sua personale collezione di cimeli cinematografici e macchine da presa d’epoca (con l’amico Maurizio Maggi) o documentando con interviste video le carriere di decine e decine di maestranze e colleghi, perché, come amava ripetere, nulla andasse perduto dell’irripetibile stagione che aveva vissuto.